VITA DEL SANTO PATRONO
Sant'Andrea Apostolo
Sant’Andrea era un pescatore di Galilea. Discepolo di Giovanni Battista, dopo il Battesimo nel Giordano seguì Gesù con il fratello Pietro. Dopo la Pentecoste andò a predicare nelle regioni limitrofe all'attuale mar Nero fino al Caucaso. Morì martire a Patrasso, crocifisso su una croce disposta ad X durante il regno di Nerone. La reliquia della sua testa è venerata in San Pietro in Vaticano. Sant'Andrea apostolo occupa un posto notevole nel folklore di tanti paesi italiani. Anticamente si credeva che nella notte del 30 novembre fosse possibile ritrovare tesori nascosti o predire avvenimenti futuri.
Approfondimenti:
dal sito: Santi e Beati
dal sito: Wikipedia
altre fonti
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La povera dimora
di un santo pescatore
uno scritto di Don Primo Mazzolari
per S. Andrea di Concesio
(tratto dal bollettino
17.06.2000 numero speciale
per il 10° anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale di Sant'Andrea)
"Una chiesa di campagna (...) da un occhio abituato alle cose piccole è subito immaginata. Benché dedicata allo stesso Santo, la chiesa di S. Andrea di Concesio non ha nulla che ricordi la magnificenza del S. Andrea che in Mantova Leon Battista Alberti volle degna del Santo più che dei Gonzaga che gliela ordinarono. (...) Eppure costì meglio che nel duomo mantovano, S. Andrea è di casa. Un pescatore, anche dopo venti secoli di Paradiso, non deve trovarsi male nella chiesetta di Concesio. I poveri stanno sempre bene coi poveri. Ma non è poi vero che la chiesa di S. Andrea di Concesio sia poi tanto povera. Se i ladri l'han presa di mira, vuoi dire che in essa c'è qualche cosa che vale. Non c'è una chiesa nostra, per quanto povera, che non abbia il suo tesoro. Lo si può profanare e calpestare, ma rubarlo no, perché il Cristo, se uno lo ruba, gli butta le braccia al collo. E dove mettete le preghiere delle nostre piccole Chiese? Ne è piena l'aria: come di lagrime ne è bagnato il pavimento. E se ascolti un poco, t'arrivano al cuore più che a l'orecchio, confidenze appena mormorate, grida e disperazione placate. A S. Andrea, un santo che non mette soggezione come i santi in elmo e corazza, in toga senatoriale o in manto regale, devono particolarmente esser cari codesti sfoghi di povera gente, cui non è rimasto alcuno, all'infuori del Patrono, che la capisce e la protegge. Io voglio sperare che almeno per quelli di S. Andrea di Concesio, il loro Santo sia rimasto il pescatore di una volta, a pie nudi, i calli sulle grosse mani, la barba beccata dal vento. Così devono averlo affrescato o dipinto nell'abside come "Servo di Cristo, apostolo del Signore, fratello di Pietro e suo compagno di martirio". Perché questo è il suo vero stato di servizio, il foglio matricolare del vostro Patrono, più vero di qualsiasi epigrafe, più bello di qualsiasi elogio. Il nostro popolo capisce e capirà sempre una teologia così semplice e così alta, ove la prontezza del servo si confonde con la fedeltà dell'Apostolo, e i vincoli del Sangue si saldano nella comunanza del martirio che corona la fedeltà del servo e dell'Apostolo.